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Aneddoti

Castel Gandolfo 2004

Questa volta ho indovinato, finalmente una scelta azzeccata nella mia vita, quel che più mi stupisce è che ci ho ragionato sopra ... per almeno un secondo. Ecco i fatti, uscita mattutina ed infrasettimanale, con Sergio scelgo di partire dalle roccette, sembra ci sia molto più vento rispetto alla spiaggia, in effetti è così, metto la vela in acqua, il vento mi sposta un pò e subito capisco che le roccette non stanno solo fuori, dolore, ma è solo un assaggio, finalmente riesco a partire, azz, si pista, azz, si pista troppo, dovrei mettere i piedi nelle strep ma non me la sento, la tavola si impenna come un destriero, finisco in acqua, l'albero decide di risparmiarmi, sceglie il mio zigomo e si vede.

Non dispero, riparto ed in lontananza scorgo Sergio, ha tagliato tutto il lago, decido di seguirlo, forse li c'è addirittura più vento, lo incrocio, lui torna ed io decido di tirare il bordo, azz che bella raffica, sembra di volare, attimi di metafisica, ho la le mani sul boma ma la tavola è ad almeno 5 metri, capperi, è saltata la filettatura del piede d'albero, più di 500 mt dalla riva, la Mistral Electron corre via mentre il rig con la vela che ancora devo pagare affonda, che fare??? Ma sti cazzi della vela, famme sarvà, nuoto come un disperato verso la tavola, onde anomale la spingon lontano ma riesco a riacchiapparla, la vita è salva, mò pensiamo alla tasca, torno indietro pagaiando e, miracolosamente ritrovo la vela, è 20 cm sotto l'acqua, invisibile da lontano, specie per un cecato disorientato come me, son contento, ma ora come torno a riva?? Ripenso alle chiacchiere fatte con Sergio a Frassanito, in acqua con un pò di calma molto si risolve, diceva, vedo che il dadino del piede è ancora nella guida, stacco il piede dall'albero e ce lo riavvito, ora viene il difficile, unire piede ed albero, non ce l'avrei mai fatta, per fortuna dal nulla si materializza un raggio di luce, Tommaso vistomi in difficoltà era accorso in mio aiuto, insieme dopo circa 5 minuti riusciamo a riassemblare il tutto, ecco Walter, lo tranquillizziamo, tutto ok, maddechè è lui che stà male, ha i crampi e dalla riva col windsurf è venuto a dircelo, l'avrei lasciato morire li ma ero appena stato salvato e non mi sembrava bello, tutti insieme scarrocciamo un pò verso riva, Tommaso si lascia andare alla sua vocazione di bagnino e prova a rientrare con la 84lt di Walter, va come va, però nel frattempo il morituro fa stretching sulla 120lt e poi riesce a tornare a riva da solo, mi coglie un raptus di freddo, direi che per oggi abbiam sfidato abbastanza la mala sorte, approdo anche io alla spiaggia e decidiamo di festeggiare con porchetta, vinello ed olive.

   
Frassanito 2004

Dopo lunga attesa siamo al secondo giorno di vento forte a Frassanito, abbiamo le braccia stanche dal giorno precedente e cosi con Tommaso scegliamo di montare delle vele più piccole, qui ci scontriamo con un mare di variabili non previste, il risultato è che alla fine lui rimonta la sua vela da 6,2mq ed io la 4,9mq di Sergio, nel frattempo però son passate circa 2 ore, vado in acqua e preso dalla leggerezza della 4,9mq me ne vado abbastanza lontano, qui al solito cado in acqua e quando provo a risalire mi accorgo che si è aperta la maniglia del boma, calma, provo a richiuderla, maddechè, la spiaggia è lontana, forse 500mt, non sò valutare, un WindSurfista mi vede in difficoltà, mi chiede se ho bisogno di aiuto, gli dico di si e lui se ne và, era solo una domanda retorica.

Decido di mettere la vela sulla tavola e rientrare un pò nuotando ed un pò sospinto dalle onde, ci metto mezzora ma son salvo, in spiaggia approdo proprio dinanzi a Mauro e Riccardo che col loro ombrellino al solito si eran piazzati al centro di una collection di magnifici topless, sosta meritata e goduta dopodichè riparto a cercar di guadagnare i metri perduti scarrocciando.

   
Lanzarote 2003

Qui me la son vista davvero brutta, era il giorno della bufera, quello che segna in maniera chiara e nitida la distinzione tra uno forte e tutti gli altri, quel giorno uscivano in mare soltanto quelli forti, vele consigliate eran 4mq ma meglio 3,5mq tuttavia il giorno prima avevo deciso che avrei affittato il WindSurf per tutta la giornata e siccome son testardo alle 10 son già da Mike, lui mi dà una 4,5mq ed io mi arrabbio un pò perchè mi sembra piccola, ignoro ciò che stà accadendo. Giunto in spiaggia ciò che noto è una immensa distesa di WindSurf e vele, impressionante, è il giorno che tutti attendevano ed ora son tutti qui, ho paura ad uscire dalla baia ed infatti non lo farò ma provo ad entrare in acqua, con grossa fatica, tiro fuori la vela e vado, un bordo è infilato, ora iniziano i guai, il bordo di rientro, provo a risalire ma il vento mi strappa la vela, provo ancora ma con lo stesso risultato, intorno a me vedo i gommoni di salvataggio che aiutano le tedesche del corso, roba da principianti penso tra me e me, ma non avevo fatto i conti con le onde, spingono, spingono tantissimo e dove ??? Ma sugli scogli che chiudono la baia naturalmente, il pensiero ora va all'attrezzatura, albero ridotto, vela del 2003, tavola 120lt Drops, un rapido preventivo, 2000 euro di danni se finisco contro gli scogli ed allora nasce spontaneo un grido liberatorio " Help to me!!! Help to me !!! " i gommoni di salvataggio mi ignorano,

ci sono fior di ragazze da salvare, mi devo mettere in coda, ormai manca poco agli scogli, forse 1 minuto e ci sono sopra, ancora " Help to me !!! " finalmente un francese riccioluto si impietosisce, si avvicina e mi trascina a bordo, mamma mia che paura, grazie, grazie, forse l'ho ringraziato troppo, mi lascia troppo presto, in prossimità della boa da cui parte una corda che lunga 100mt porta a riva, mi ci aggrappo e a fatica contrastando la corrente riesco a giungere a riva, ma dopo 20 minuti.

   
Torbole 2003

Con Walter decidemmo che per la prima volta avremmo preso una tavola senza deriva, eccoci pronti, ci buttiamo in acqua ma abbiam paura, senza deriva si scarroccia, inizia tutto bene, siamo da Segnana e non ce ne sono grossi pericoli, decido di arrivare dove sono tutti gli altri che corrono come dannati, devo bolinare parecchio, non riesco ad arrivarci, finisce il vento ma non si sà come rimane un pò di onda che mi spinge verso gli scogli sottostante il ponticello che porta a Riva del Garda, non mi spavento ma faccio male, non si riesce proprio a ripartire, e dire che mi avevan detto vai al Garda che c’è vento sempre e comunque, passan le ore, il vento non sale e gli scogli si avvicinano,

quando tutto sembra perduto sento tra le mie orecchie un alito di vento, solo più tardi capirò che si trattava del famoso "Venticello della Speranza" che dal ponticello porta direttamente al centro del lago alla velocità di 100m/ora metto la vela a mò di galeone e lo seguo, ci metto tantissimo, uscito alle 11:30 rientro alle 15 tutti erano preoccupati e per calmarsi si eran fatti una bella magnata, a cominciare da Valentino, lo scafista croato addetto ai salvataggi che allertato aveva risposto che mi conosceva e sarei tornato da solo, per fortuna aveva ragione.