Quando
si parla di Messico chiunque ci sia stato ama pronunciare la frase "Messico
e nuvole" che di per se non vuol dir niente ma quando poi sei li capisci
che in effetti è una gran cavolata, ma quali nuvole, quelle del Messico
sono identiche a quelle italiane, se c’è qualcosa in Messico che in
Italia non c’è è il mare, magnifico, lo chiamano il mare dei
7 colori e stavolta è la verità, spettacolare, solo veder quel
mare è valso le 11 ore di viaggio in aereo.
Il
ricordo più bello è senza dubbio la gita in barca a Contoy,
una cinquantina di persone su una barca diretta a questa riserva naturale,
il viaggio di andata è inframmezzato da un pò di snorkelling
sulla barriera corallina che, come la barriera di Santo Domingo, non esiste
o quanto meno non è bella come quella di Capri (...dove in realtà non c’è la barriera corallina, ma mi prendo questa licenza prosastica). Da segnalare la guida
che prima ci ha rassicurato sulla pericolosità dei fondali e poi si
è fatto il segno della croce prima di gettarsi in acqua. Sull'isola
di Contoy il mare è davvero eccezionale, raggiunge i livelli
di come mi immagino il mare del paradiso, un piacere stare li anche se il
sole picchia e a riva servono il pranzo. Il ritorno è grandioso, iniziano
a servire un mix di tequila e limonata attraverso una bottiglia di plastica
con un piccolo forellino nel tappo, dopo poco siamo cotti e si inizia a ballare,
è bellissimo, siamo tutti allegri e felici e si balla verso il tramonto.
La
gita a Chichen Itza è un dovere per chi ha fatto tanti km per raggiungere
il Messico, ma come tutti i doveri lo si fà ma non ti lascia dentro
poi molto se non il ricordo di una scalinata talmente ripida da sentire il
bisogno di sorreggersi ad una corda, sarò ignorante ma in fondo son
solo sassi e almeno a me non son riusciti a trasmettere l'impressione della
magnificenza raggiunta dalla civiltà Azteca (...l'ignorante lo è fino in fondo, a Chicken Itza c'era la civiltà Maya). Analogo discorso vale
per il sito archeologico di Tulum che si trova sul mare e dove molti han
trascurato le rovine a favore di un più confortevole tuffo in acqua.
Che
altro dire se non che il villaggio scelto, il "Caribbean Village"
era carino ma senz'altro inferiore al "Bavaro" di Santo Domingo,
che l'animazione era scarsa, al punto da non farci fare nemmeno un ballo Latino-Americano,
che la discoteca del villaggio era sempre vuota e che in fondo la vicina Playa
del Carmen non offriva poi molto come vita notturna.
Ma c’è un motivo per ritornare in Messico, dalla spiaggia del villaggio si vedeva un'ombra in lontananza, un'isolotto, era Cozumel, un'isoletta di cui ci avevan parlato molto bene ma paradossalmente ... era troppo vicina ... e siccome la natura dell'uomo è strana non ci siamo andati (...l'ideale sarebbe stato arrivarci con una moto d'acqua), bhe a quanto ci avevan detto allora e da recenti conferme sembra che una barriera corallina davvero eccezionale era proprio lì, a due bracciate da noi.
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