Mi innamorai del WindSurf nell'estate del 1991, facevo l'animatore in Calabria al Residence Riace di Stignano Mare, un posto molto bello, una spiaggia meravigliosa ed un mare tutto da guardare, il WindSurf è un modo per scoprirlo, per esplorare i fondali dall'alto, giocare a far gli esploratori anche se non si sà nuotare benissimo.
Inizio a provare, Mario un villeggiante mi dice subito che ce l'avrei fatta, non aveva mai visto tanta caparbietà, non sò quante volte son caduto, non c'erano istruttori, c'era solo la mente ed i sensi e laddove questi fallivano dovevo sopperire con le braccia e la schiena, si, forse in tutte quelle manovre sbagliate e faticose sono iniziati i miei occasionali doloretti alla schiena, ma allora non c'erano alternative. Poco alla volta inizio ad andare, l'orario sempre lo stesso, dalle 14 alle 16, rigorosamente col salvagente, in spiaggia l'amico bagnino mi tiene sotto controllo, numerose volte mi viene a prendere con la canoa, sia perchè c’è troppo vento sia perchè ce n'è troppo poco, da lui imparo a remare con la vela ed inizio a divenire Magellano, "esperto di venti deboli".
Capperi che bello far WindSurf a quei tempi, tempi di preparazione nulli, tavole e vela eran sulla rastrelliera a 10mt dall'acqua, il mare era fantastico e tutto da scoprire e ogni tanto capitava qualche ragazza carina che chiedeva di imparare, di provare, alcune volevano mettersi a poppa a prendere il sole mentre le portavo al largo, non potevo non innamorarmi di questo sport.
A fine stagione ormai sapevo andare e tornare tranquillamente, eran passati 3 mesi dall'esordio, il mio sogno era di tornare a Roma via mare col windsurf ma proprio non riuscivo a trovare una soluzione per i bagagli, non se ne fece nulla.
Ho nostalgia di quel WindSurf, era molto bello e comodo, una di quelle tavole tutte arrotondate che andavano una volta, non squadrate come ora, tornato a Roma me ne comprai subito uno ma ben presto capii che non era lo stesso, che Riace non è Roma per il WindSurf e per tanti altri motivi. |