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Polarizzazione transistore

1) Problematiche relative alla determinazione del punto di lavoro :

La retta di carico in continua determina il punto di lavoro in continua, poi al variare del segnale d´ingresso si ha l´oscillazione del segnale d´uscita nella caratteristica d´uscita, in tutto questo però si deve far attenzione che si rimanga sempre nella zona attiva e che siano rispettati i seguenti limiti:

a) Corrente massima           è legata alla dimensione dei fili che uniscono reoforo e semiconduttore

b) Tensione massima          è legata al break-down e al reach-through quindi dipende anche dalla connessione

c) Potenza massima             è legata al metodo di dissipazione adottato

d) VBE  massima

in generale si sceglie il punto di lavoro in modo da dimezzare la retta di carico in continua, dopodiché si vede quale dovrebbe essere la pendenza della retta di carico in alternata, passante per il punto di lavoro e la si trasla sin quando il nuovo punto di lavoro non la divide in due parti uguali. Si osservi che le due rette hanno pendenze diverse in quanto in continua si considerano RC ed RE mentre in alternata si considerano RC ed RL .

 

2) Problematiche relative all´emettitore comune con polarizzazione fissa :

Si realizza con un npn la cui corrente di base IB è ottenuta tramite una resistenza RB connessa alla VCC . Fissata RB si determina la IB tuttavia il punto di lavoro può variare sia con la temperatura che sostituendo il transistore, per ovviare a questo inconveniente è necessario che la IB possa variare come avviene nel circuito per la polarizzazione automatica.

 

3) Sorgenti che determinano la instabilità della IC :

a)       la corrente di saturazione inversa ICO raddoppia ogni aumento di 10° della temperatura

b)       la VBE  diminuisce di 2,5mV / °C

c)       b aumenta con la temperatura

4) Differenza tra stabilizzazione e compensazione termica :

La stabilizzazione si realizza con elementi resistivi ed è volta a rendere minimi gli effetti della temperatura sul punto di lavoro mentre la compensazione è volta ad annullare tali effetti, ha l´unico inconveniente che è più costosa.

 

5) Descrivere il circuito per la polarizzazione automatica :

Si pone sulla base un partitore resistivo e una resistenza RE sull´emettitore, tramite essa scorre una corrente che è pari alla somma della IB  e della IC la quale dipende dalla corrente di saturazione inversa ICO che varia con la temperatura.

Se aumenta IC diminuisce la corrente IB  la quale pilota la amplificazione e quindi diminuisce IC .

 

6) Fattori di sensibilità :

La IC dipende dalla temperatura tramite  b  , VBE  e  ICO , la sua variazione si può scrivere  nella quale                                                                

Si trova che questi fattori di sensibilità vengono minimizzati se si aumenta la resistenza sull´emettitore, la quale non può però essere molto elevata in quanto altrimenti occorre una tensione di alimentazione molto elevata per avere una corrente di intensità decente.

Spesso si pone un condensatore in parallelo alla RE per far si che la stabilizzazione avvenga solo per le variazioni dovute alla temperatura le quali hanno frequenza molto bassa e non per le variazioni del segnale d´ingresso, si ha quindi che in presenza di un segnale d´ingresso, la RE viene bypassata dal condensatore CE , spesso in parallelo a quest´ultimo che è molto grande si pone un condensatore più piccolo il quale ha il compito di bypassarlo alle frequenze più elevate dove l´elettrolitico non risponde adeguatamente.

 

7) Sensibilità della ialle variazioni della ICO :

Con riferimento al circuito a polarizzazione automatica si scrive l´equazione della maglia d´ingresso    e si sostituisce in essa la IB ricavata dall´equazione del transistore  , portando b al numeratore si ottiene  , la riscrivo considerando le variazioni di ICO  e conseguentemente di IC e ponendo   si ha  , tale fattore di sensibilità si considera prevalentemente per i transistori al germanio.

 

8) Sensibilità della ialle variazioni della VBE :

Scrivendo la sia per la VBE1 che per la VBE2 che determinano rispettivamente una IC1 ed una IC2  , considerando i soli termini che variano e sottraendo membro a membro si ha    e quindi   , tale fattore di sensibilità si considera prevalentemente per i transistori al silicio.

 

9) Sensibilità della ialle variazioni di b :

Si scrive l´equazione della maglia d´ingresso   e si sostituisce in essa   , raccogliendo, considerando le sole variazioni ed essendo  si ha  , sottraendo 1 ad entrambe i membri si ottiene   che essendo b >> 1 è trascurabile.

 

10) Descrivere il circuito che esegue la compensazione termica rispetto a ICO :

Si pone un diodo polarizzato inversamente tra base ed emettitore, in esso quindi scorre la corrente di saturazione IO  che è funzione della temperatura così come la ICO nel transistor la cui corrente di base è quindi IB=I-I0 che sostituita nell´equazione del transistor   e quindi la IC  risulta indipendente dalle variazioni di ICO  con la temperatura.

 

11) Descrivere il circuito che esegue la compensazione termica rispetto a VBE :

Si pone un transistor con collettore e base cortocircuitati tra la base e l´emettitore del transistor da compensare, in questo modo si ha , ciò determina che se i transistor sono identici come pure le resistenze sui loro collettori, si ha IC1 = IC2 ma del resto IC1 può esser resa costante infatti si ha  con ovvie condizioni. Il circuito tuttavia lavora meglio se sono le correnti IB dei transistor ad essere uguali e non le VBE pertanto sulle basi si inseriscono le resistenze R2 ed R3=R2 , in tal modo se i transistor sono uguali si ha IC1=IC2 e del resto IC1 può essere dedotto dall´equazione alla maglia esterna   si ha infatti .  Si osservi inoltre che   quindi se   si ha   e quindi il transistor è polarizzato al centro della caratteristica.