Etantonio Varie
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panettone
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 Posted - 04/16/2009 :  16:52:21  Show Profile  Add panettone to Buddylist
mi è aarivata questa e-mail, non so chi sia Giacomo di Girolamo ma mi trova troppo daccordo :

Io per il terremoto non do nemmeno un euro.
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni
terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il
contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che
mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non
partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a
famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto
in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in
sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande
gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso,
del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con
questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni
più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del
pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una
compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità
accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in
queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che
vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E
io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla
sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago
anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non
sia passerella.
C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un
viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato
a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto
tempo l’aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad
uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il
Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non
sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E
poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse
forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per
la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.
Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di
pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo
euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel
terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per
la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di
fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto
da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di
penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero
assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da
30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato,
un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora,
per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo
scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo
inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe
politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per
tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del
giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il
canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che
avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno
Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il
terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno
potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il
terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato
saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o
quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose
che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in
questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che
diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno
scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni
studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto
pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è
neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi.
Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde.
Giacomo Di Girolamo

SURFISTA DELLA DOMENICA

 CapoStecca 2009 & ViceCapoStecca 2008, 2010, 2011

 Country: Jamaica  ~  Posts: 5992  ~  Member Since: 12/05/2005  ~  Last Visit: 08/30/2017 Alert Moderator 

giampyero
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 Posted - 04/16/2009 :  18:00:52  Show Profile  Add giampyero to Buddylist
ho letto le prime 5 righe e incredibile... ho litigato con rosy e con i miei genitori perchè ho affermato la stessa: io pago le tasse anche per questo e non do un euro per il terremoto. alla fine della lettera sono ancora più amareggiato nel pensare che molti italiani non si rendono conto di questa grande presa per i fondelli. 2 le cose che mi hanno fatto più rabbia:
1 la non voglia di risparmiare piu di 400 milioni di euro dopo tutte le loro belle parole
2 la rai che si vanta degli ascolti fatti snocciolando per 5 minuti di orologio durante un tg serale tutte le percentuali di share minuti per minuto. ricordo ancora che quella sera ho spento la tv.

la classe politica italiana è unita dal "culo sulla poltrona e dallo stipendio pagato dai contribuenti" e in queste cose non conosce colori di appartenenza. dispiace dirlo ma siamo nella merda, non ci sono altri termini.

2 OTTOBRE 2009: WESTFALIA... SEI MIO!!!!

Edited by - giampyero on 04/16/2009 18:16:36

 Panettone Oro 2008 & 3° StecClassifica 2008

 Country: Cape Vere Islands  ~  Posts: 4109  ~  Member Since: 11/15/2005  ~  Last Visit: 05/26/2016 Alert Moderator  Go To Top Of Page

Lo Zar
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 Posted - 04/16/2009 :  18:18:51  Show Profile  Click to see Lo Zar's MSN Messenger address  Add Lo Zar to Buddylist
quote:
mi è aarivata questa e-mail, non so chi sia Giacomo di Girolamo ma mi trova troppo daccordo :

Io per il terremoto non do nemmeno un euro.
Scusate, ma io non darò neanche un centesimo di euro a favore di chi raccoglie fondi per le popolazioni
terremotate in Abruzzo. So che la mia suona come una bestemmia. E che di solito si sbandiera il
contrario, senza il pudore che la carità richiede. Ma io ho deciso. Non telefonerò a nessun numero che
mi sottrarrà due euro dal mio conto telefonico, non manderò nessun sms al costo di un euro. Non
partiranno bonifici, né versamenti alle poste. Non ho posti letto da offrire, case al mare da destinare a
famigliole bisognose, né vecchi vestiti, peraltro ormai passati di moda.
Ho resistito agli appelli dei vip, ai minuti di silenzio dei calciatori, alle testimonianze dei politici, al pianto
in diretta del premier. Non mi hanno impressionato i palinsesti travolti, le dirette no – stop, le scritte in
sovrimpressione durante gli show della sera. Non do un euro. E credo che questo sia il più grande
gesto di civiltà, che in questo momento, da italiano, io possa fare.
Non do un euro perché è la beneficienza che rovina questo Paese, lo stereotipo dell’italiano generoso,
del popolo pasticcione che ne combina di cotte e di crude, e poi però sa farsi perdonare tutto con
questi slanci nei momenti delle tragedie. Ecco, io sono stanco di questa Italia. Non voglio che si perdoni
più nulla. La generosità, purtroppo, la beneficienza, fa da pretesto. Siamo ancora lì, fermi sull’orlo del
pozzo di Alfredino, a vedere come va a finire, stringendoci l’uno con l’altro. Soffriamo (e offriamo) una
compassione autentica. Ma non ci siamo mossi di un centimetro.
Eppure penso che le tragedie, tutte, possono essere prevenute. I pozzi coperti. Le responsabilità
accertate. I danni riparati in poco tempo. Non do una lira, perché pago già le tasse. E sono tante. E in
queste tasse ci sono già dentro i soldi per la ricostruzione, per gli aiuti, per la protezione civile. Che
vengono sempre spesi per fare altro. E quindi ogni volta la Protezione Civile chiede soldi agli italiani. E
io dico no. Si rivolgano invece ai tanti eccellenti evasori che attraversano l’economia del nostro Paese.
E nelle mie tasse c’è previsto anche il pagamento di tribunali che dovrebbero accertare chi specula sulla
sicurezza degli edifici, e dovrebbero farlo prima che succedano le catastrofi. Con le mie tasse pago
anche una classe politica, tutta, ad ogni livello, che non riesce a fare nulla, ma proprio nulla, che non
sia passerella.
C’è andato pure il presidente della Regione Siciliana, Lombardo, a visitare i posti terremotati. In un
viaggio pagato – come tutti gli altri – da noi contribuenti. Ma a fare cosa? Ce n’era proprio bisogno?
Avrei potuto anche uscirlo, un euro, forse due. Poi Berlusconi ha parlato di “new town” e io ho pensato
a Milano 2 , al lago dei cigni, e al neologismo: “new town”. Dove l’ha preso? Dove l’ha letto? Da quanto
tempo l’aveva in mente?
Il tempo del dolore non può essere scandito dal silenzio, ma tutto deve essere masticato, riprodotto, ad
uso e consumo degli spettatori. Ecco come nasce “new town”. E’ un brand. Come la gomma del ponte.
Avrei potuto scucirlo qualche centesimo. Poi ho visto addirittura Schifani, nei posti del terremoto. Il
Presidente del Senato dice che “in questo momento serve l’unità di tutta la politica”. Evviva. Ma io non
sto con voi, perché io non sono come voi, io lavoro, non campo di politica, alle spalle della comunità. E
poi mentre voi, voi tutti, avete responsabilità su quello che è successo, perché governate con diverse
forme - da generazioni - gli italiani e il suolo che calpestano, io non ho colpa di nulla. Anzi, io sono per
la giustizia. Voi siete per una solidarietà che copra le amnesie di una giustizia che non c’è.
Io non lo do, l’euro. Perché mi sono ricordato che mia madre, che ha servito lo Stato 40 anni, prende di
pensione in un anno quasi quanto Schifani guadagna in un mese. E allora perché io devo uscire questo
euro? Per compensare cosa? A proposito. Quando ci fu il Belice i miei lo sentirono eccome quel
terremoto. E diedero un po’ dei loro risparmi alle popolazioni terremotate.
Poi ci fu l’Irpinia. E anche lì i miei fecero il bravo e simbolico versamento su conto corrente postale. Per
la ricostruzione. E sappiamo tutti come è andata. Dopo l’Irpinia ci fu l’Umbria, e San Giuliano, e di
fronte lo strazio della scuola caduta sui bambini non puoi restare indifferente.
Ma ora basta. A che servono gli aiuti se poi si continua a fare sempre come prima?
Hanno scoperto, dei bravi giornalisti (ecco come spendere bene un euro: comprando un giornale scritto
da bravi giornalisti) che una delle scuole crollate a L’Aquila in realtà era un albergo, che un tratto di
penna di un funzionario compiacente aveva trasformato in edificio scolastico, nonostante non ci fossero
assolutamente i minimi requisiti di sicurezza per farlo.
Ecco, nella nostra città, Marsala, c’è una scuola, la più popolosa, l’Istituto Tecnico Commerciale, che da
30 anni sta in un edificio che è un albergo trasformato in scuola. Nessun criterio di sicurezza rispettato,
un edificio di cartapesta, 600 alunni. La Provincia ha speso quasi 7 milioni di euro d’affitto fino ad ora,
per quella scuola, dove – per dirne una – nella palestra lo scorso Ottobre è caduto con lo scirocco (lo
scirocco!! Non il terremoto! Lo scirocco! C’è una scala Mercalli per lo scirocco? O ce la dobbiamo
inventare?) il controsoffitto in amianto.
Ecco, in quei milioni di euro c’è, annegato, con gli altri, anche l’euro della mia vergogna per una classe
politica che non sa decidere nulla, se non come arricchirsi senza ritegno e fare arricchire per
tornaconto.
Stavo per digitarlo, l’sms della coscienza a posto, poi al Tg1 hanno sottolineato gli eccezionali ascolti del
giorno prima durante la diretta sul terremoto. E siccome quel servizio pubblico lo pago io, con il
canone, ho capito che già era qualcosa se non chiedevo il rimborso del canone per quella bestialità che
avevano detto.
Io non do una lira per i paesi terremotati. E non ne voglio se qualcosa succede a me. Voglio solo uno
Stato efficiente, dove non comandino i furbi. E siccome so già che così non sarà, penso anche che il
terremoto è il gratta e vinci di chi fa politica. Ora tutti hanno l’alibi per non parlare d’altro, ora nessuno
potrà criticare il governo o la maggioranza (tutta, anche quella che sta all’opposizione) perché c’è il
terremoto. Come l’11 Settembre, il terremoto e l’Abruzzo saranno il paravento per giustificare tutto.
Ci sono migliaia di sprechi di risorse in questo paese, ogni giorno. Se solo volesse davvero, lo Stato
saprebbe come risparmiare per aiutare gli sfollati: congelando gli stipendi dei politici per un anno, o
quelli dei super manager, accorpando le prossime elezioni europee al referendum. Sono le prime cose
che mi vengono in mente. E ogni nuova cosa che penso mi monta sempre più rabbia.
Io non do una lira. E do il più grande aiuto possibile. La mia rabbia, il mio sdegno. Perché rivendico in
questi giorni difficili il mio diritto di italiano di avere una casa sicura. E mi nasce un rabbia dentro che
diventa pianto, quando sento dire “in Giappone non sarebbe successo”, come se i giapponesi hanno
scoperto una cosa nuova, come se il know – how del Sol Levante fosse solo un’ esclusiva loro. Ogni
studente di ingegneria fresco di laurea sa come si fanno le costruzioni. Glielo fanno dimenticare all’atto
pratico.
E io piango di rabbia perché a morire sono sempre i poveracci, e nel frastuono della televisione non c’è
neanche un poeta grande come Pasolini a dirci come stanno le cose, a raccogliere il dolore degli ultimi.
Li hanno uccisi tutti, i poeti, in questo paese, o li hanno fatti morire di noia.
Ma io, qui, oggi, mi sento italiano, povero tra i poveri, e rivendico il diritto di dire quello che penso.
Come la natura quando muove la terra, d’altronde.
Giacomo Di Girolamo

Originally posted by panettone - 04/16/2009 :  16:52:21



Per favore Panettone invia questo mio messaggio a chi te lo ha inviato:
-----------------------------------------------------
Carissimo Giacomo Di Girolamo,
trattengo a stento la voglia di insultarti. Se oggi l'Italia si trova nelle condizioni che ti lasciano tanto disgustato é per colpa di persone vuote come te che non solo rimangono insensibili di fronte alle tragedie, ma si riempono la bocca di disprezzo di fronte alla sensibilitá della gente.

Con infinito disprezzo ricevi i miei saluti
----------------------------------------------------------------

Mio caro Panettone credo che il parere favorevole espresso nei confronti di questo idiota sia dovuto ad una lettura superficiale della mail.

Leggendo tra le righe potrai cogliere il piú profondo disprezzo per un sistema democraticamente costruito, ma soprattutto l'apatia dilagante.
Ho letto e riletto questo messaggio dove il benemerito Sig. Di Girolamo non è capace proporre un'alternativa alla raccolta di fondi via sms.

Perché non domandarsi se in veritá Di Girolamo vuole dire che, in virtú delle tasse che dice di pagare, alle vittime del terremoto non deve arrivare nemmemo un euro? Perché secondo lui deve essere un obbligo dello Stato quello di prestare assistenza.
Anche a me farebbe piacere prendere questa posizione tanto comoda, ma solo dopo avergli chiesto che cosa intende per Stato.
Se per Stato intende i Ministeri, io nella parola Ministeri vedo timbri, carta bollata, sedie e scrivanie. Se per caso per Stato intentesse i politici ossia persone che sono capaci solo di arricchirsi e di rubare, gli direi di non scomodarsi parlando di gente che sta a tanti chilometri da casa sua. Gli basterebbe, infatti, uscire di casa e farsi un giro per le strade della sua Sicilia per rendersi conto che la corruzione comincia proprio fuori dalla porta di casa sua. Proprio il vicino potrebbe essere uno dei tanti evasori fiscali. Forse non sa che per essere evasori fiscali non bisogna essere ne' avvocati ne' dentisti, basta dichiarare di essere senza lavoro ricevere un assegno famigliare e fare un lavoro in nero... Chissá se nel condominio di Di Girolamo vive uno di questi furbi...

Spero comprenderai il mio atteggiamento di fronte alla stupiditá fatta persona.

Lo Zar

Pensieri liberi

 3° StecClassifica (Mutanda) 2009

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etantonio
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 Posted - 04/16/2009 :  18:23:32  Show Profile  Add etantonio to Buddylist
Io aggiungo una frase condita di orgoglio abruzzese,
conosco quella gente "non c'è bisogno della pena di nessuno".
l'unica cosa è che ci sono tante cose che sono inutili in un posto e che invece sono importanti in un altro posto per cui se c'è una coperta inutilizzata da anni in qualche soffitta perchè passata di moda, magari ora li troverebbe il suo senso.

 CapoStecca 2008 & 2010 & Mutanda 2014

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panettone
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 Posted - 04/16/2009 :  18:44:51  Show Profile  Add panettone to Buddylist
che verve caro zar!

-"Leggendo tra le righe potrai cogliere il piú profondo disprezzo per un sistema democraticamente costruito, ma soprattutto l'apatia dilagante"
un sistema democratico non ha bisogno di beneficenza - e se il sig DiGirolamo lancia questa provocazione è proprio per non apatia
-"Ho letto e riletto questo messaggio dove il benemerito Sig. Di Girolamo non è capace proporre un'alternativa alla raccolta di fondi via sms."
uno stato efficiente dovrebbe avere dei piani e sapere come comportarsi in caso di emergenza e non aspettare le proposte di DiGirolamo
-"Perché non domandarsi se in veritá Di Girolamo vuole dire che, in virtú delle tasse che dice di pagare, alle vittime del terremoto non deve arrivare nemmemo un euro? Perché secondo lui deve essere un obbligo dello Stato quello di prestare assistenza. "
E' UN OBBLIGO DELLO STATO c'è gente pagata per farlo ed è scritto nella nostra costituzione
Nella parte finale dicendo che non funziona niente e che tutto va male non fai che rafforzare la tesi di Di Girolamo
insomma io sarò stupido ma tu sei un pò contraddittorio


SURFISTA DELLA DOMENICA

Edited by - panettone on 04/16/2009 18:45:53

 CapoStecca 2009 & ViceCapoStecca 2008, 2010, 2011

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SerFer
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 Posted - 04/16/2009 :  20:03:30  Show Profile  Add SerFer to Buddylist
Se io vedo uno per strada che sanguina, non aspetto l'ambulanza perchè sta a lei dargli una mano...

E non vado oltre.

Face your fears.
Live your dreams.



Sarebbe ora di fare un bel po' di sano windsurf!

 Panettone Oro 2010

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Lo Zar
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 Posted - 04/16/2009 :  20:38:05  Show Profile  Click to see Lo Zar's MSN Messenger address  Add Lo Zar to Buddylist
quote:
che verve caro zar!

-"Leggendo tra le righe potrai cogliere il piú profondo disprezzo per un sistema democraticamente costruito, ma soprattutto l'apatia dilagante"
un sistema democratico non ha bisogno di beneficenza - e se il sig DiGirolamo lancia questa provocazione è proprio per non apatia
-"Ho letto e riletto questo messaggio dove il benemerito Sig. Di Girolamo non è capace proporre un'alternativa alla raccolta di fondi via sms."
uno stato efficiente dovrebbe avere dei piani e sapere come comportarsi in caso di emergenza e non aspettare le proposte di DiGirolamo
-"Perché non domandarsi se in veritá Di Girolamo vuole dire che, in virtú delle tasse che dice di pagare, alle vittime del terremoto non deve arrivare nemmemo un euro? Perché secondo lui deve essere un obbligo dello Stato quello di prestare assistenza. "
E' UN OBBLIGO DELLO STATO c'è gente pagata per farlo ed è scritto nella nostra costituzione
Nella parte finale dicendo che non funziona niente e che tutto va male non fai che rafforzare la tesi di Di Girolamo
insomma io sarò stupido ma tu sei un pò contraddittorio



Originally posted by panettone - 04/16/2009 :  18:44:51



... non saprei, ma forse hai ragione tu...

Lo Zar

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 3° StecClassifica (Mutanda) 2009

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etantonio
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 Posted - 04/16/2009 :  23:59:37  Show Profile  Add etantonio to Buddylist
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Se io vedo uno per strada che sanguina, non aspetto l'ambulanza perchè sta a lei dargli una mano...

E non vado oltre.

Originariamente inviato da SerFer - 04/16/2009 :  20:03:30



Fare del bene è sempre un atto di egoismo, incompreso dai più, ma è egoismo,
solidarietà non è togliersi qualcosa che per te è superfluo,
l'utilità marginale insegna che fare del bene è togliersi qualcosa che per te è importantissimo,
gli sms della solidarietà sono evidentemente depurativi della coscienza di un popolo e non credo possano rientrare tra gli atti di bene o solidarietà.

Però come è vero che Di GIrolamo ha apatia verso il governo, mi sento un pò precursore nel dire che io ho apatia verso gli italiani, quindi magari stò a di una cavolata estremista

 CapoStecca 2008 & 2010 & Mutanda 2014

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giampyero
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 Posted - 04/17/2009 :  01:08:06  Show Profile  Add giampyero to Buddylist
probabilmente sbaglio ma continuo ad essere daccordo con molte delle cose trattate in questa lettera. non credo sia una lettura superficiale a farci dare ragione al signor Girolamo, forse il contrario.
vorrei chiarire che non mi sento esonerato dall'aiutare qualcuno perchè c'è chi è pagato per farlo. diciamo che non trovo giusta una raccolta di fondi per il semplice fatto che di fondi ce ne sono già ma vengono utilizzati per tutt'altri scopi.

2 OTTOBRE 2009: WESTFALIA... SEI MIO!!!!

 Panettone Oro 2008 & 3° StecClassifica 2008

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SerFer
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 Posted - 04/17/2009 :  09:22:42  Show Profile  Add SerFer to Buddylist
quote:

Fare del bene è sempre un atto di egoismo, incompreso dai più, ma è egoismo,
solidarietà non è togliersi qualcosa che per te è superfluo,
l'utilità marginale insegna che fare del bene è togliersi qualcosa che per te è importantissimo,
gli sms della solidarietà sono evidentemente depurativi della coscienza di un popolo e non credo possano rientrare tra gli atti di bene o solidarietà.


Originariamente inviato da etantonio - 04/16/2009 :  23:59:37



"Quello che per voi è superfluo, per noi può essere di grande aiuto" mi ricordo una frase del genere, scritta sul portone di casa quando la parrocchia organizzava le raccolte dei vestiti usati...
Non sarà il miglior altruista chi cede 1 dei suoi euro per aiutare chi ne ha bisogno, ma l'effetto positivo (anche se non è costato molto a nessuno) c'è lo stesso.

Non sono contrario al discorso degli sprechi: normale che tutti pretendiamo che i soldi a diposizione vengano spesi al meglio, però è anche vero che in situazioni del genere, per me non è il caso di prendersi una "rivincita" su quelli che i soldi li hanno spesi male, a danno di chi invece al momento ne ha assolutamente bisogno.
Ogni cosa al suo tempo.

Face your fears.
Live your dreams.



Sarebbe ora di fare un bel po' di sano windsurf!

 Panettone Oro 2010

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Funstyle
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 Posted - 04/17/2009 :  11:57:12  Show Profile  Add Funstyle to Buddylist
Dico la mia in modo molto sintetico:
- La raccolta fondi vis sms o altro non mi sembra sia obbligatoria, ognuno è libero di fare quello che ritiene più giusto; non dare un cazzo (Di Girolamo) o sborsare decine di migliaia di euro (vedi Chiesa o altri).
- L'asta delle maglie di alcuni calciatori è una proposta che si commenta da sola; loro si che guadagnano milioni di euro al mese, invece di mettere in scena questa stronzata mettessero mano al portafogli come i politici o i supermanager. Sono d'accordo con la super tax per chi guadagna molto oltre gli 80 mila euro.
- I soldi nello Stato ci sono, solo che vengono spesi male e confluiscono sempre nelle parrocchiette di chi porta voti!!!
- Lo Stato dovrebbere combattere l'evasione vera, che non è tanta ma di più; sono pochi pagano le tasse gli altri se la godono allegramente alla faccia dello Stato.
- So molto preoccupato perchè i soldi che serviranno per ricostruire li pagheremo tutti anche non sapendolo (Grazie Stato). Pensate solo alla gente del soccorso, esercito, P.C., 4 mila euro al mese ogni sfollato nell'albergo, straordinari, ecc...
- Punissero severamente i costruttori colpevoli di indecenze costruttive, idadempienze legislative e quant'altro.
- Lo Stato (Protezione Civile) ha le sue colpe. Da mesi era in atto uno sciame sismico anomalo, lo hanno sottovalutato, non hanno pre-avvertito la popolazione per non creare allarmismi ed ecco la conta dei morti. Nella riunione della Commissione Grandi Rischi del 31 marzo non emergeva nulla.
- I terremoti non si possono prevenire (vedi Giuliani, forse tra 20 anni si con altre tecnologie) in nessun modo, ma sapere dove colpiscono e in che zone sono attive le faglie, SI! Quindi, cazzo, costruire a norma con leggi severe antisismiche!!!!!!!!
- Più che preoccuparsi del patrimonio dei beni culturali (vedi trasmissioni ultime di Vespa, che ci mancherebbe ha la sua importanza,ma non ora), mi preoccuperei di far confluire i soldi per la ricostruzione delle nuove case.
- Il terremoto non è finito!

SENTITE CONDOGLIANZE A CHI HA PERSO CARI, AMICI O CONOSCENTI E PER CHI HA PERSO TUTTO IN VENTI BASTARDI SECONDI DEL CAZZO

SURFISTA DELLA DOMENICA ESTIVA

Edited by - Funstyle on 04/17/2009 12:04:05

 Capostecca 2007 & 3° StecClassifica 2011

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Lo Zar
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 Posted - 04/17/2009 :  12:10:38  Show Profile  Click to see Lo Zar's MSN Messenger address  Add Lo Zar to Buddylist
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SENTITE CONDOGLIANZE A CHI HA PERSO CARI, AMICI O CONOSCENTI E PER CHI HA PERSO TUTTO IN VENTI BASTARDI SECONDI DEL CAZZO

Originally posted by Funstyle - 04/17/2009 :  11:57:12



Ben detto!!!

Lo Zar

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Originally posted by Funstyle - 04/17/2009 :  11:57:12



Ben detto!!!

Lo Zar

Originally posted by Lo Zar - 04/17/2009 :  12:10:38


Grazie Zar!

SURFISTA DELLA DOMENICA ESTIVA

 Capostecca 2007 & 3° StecClassifica 2011

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 Posted - 04/17/2009 :  12:31:05  Show Profile  Add Funstyle to Buddylist
Riunione Commissione Grandi Rischi del 31 marzo 2009:

"L'AQUILA - Martedì 31 marzo, ore 18.30. Cinque giorni prima del terremoto. A palazzo Silone, all'Aquila, in una sede della Regione Abruzzo, su richiesta del capo del Dipartimento della Protezione Civile Guido Bertolaso, si riunisce d'urgenza la Commissione nazionale Grandi rischi. La città è piegata dalle scosse: più di duecento, fino a quel momento. La più violenta il giorno prima (quattro gradi di magnitudo). Quella che scatena il panico in diversi locali pubblici: Università, Comune, Provincia e la stessa Casa dello Studente (che viene evacuata per tre ore). In città e nei dintorni c'è tanta paura.

La gente ad ogni scossa corre in strada. Cominciano a cedere alcuni intonaci. Nei palazzi spuntano le prime crepe. Il centralino dei Vigili del Fuoco è in tilt. Dalle tv e dai giornali rimbalza la notizia che un tecnico del laboratorio Gran Sasso, Gioacchino Giampaolo Giuliani, preannuncia l'arrivo di un terremoto devastante. La tensione è altissima.

La riunione voluta da Bertolaso "con l'obiettivo - si legge in un comunicato stampa della Regione Abruzzo - di fornire ai cittadini abruzzesi tutte le informazioni disponibili alla comunità scientifica sull'attività sismica delle ultime settimane" è presieduta da Franco Barberi, presidente vicario della commissione. Al tavolo operativo siedono Bernardo De Bernardinis, vice capo del dipartimento della Protezione Civile, Mauro Dolce, direttore dell'ufficio sismico, quattro esperti dei fenomeni sismici (tra cui Enzo Boschi), il direttore del Centro Nazionale Terremoti (Giulio Selvaggi), l'assessore alla protezione civile della Regione Abruzzo (Daniela Stati), tre funzionari della Regione, tre della Protezione Civile, il sindaco dell'Aquila e tre vice prefetti del capoluogo. Sono venti, in tutto, nella sala.

La riunione - è scritto nel verbale - dura 60 minuti.
Prende la parola il professor Boschi: "Escluderei che lo sciame sismico sia preliminare di eventi (...) - anche se spiega - siamo in una zona sismica attiva. Nell'area abruzzese registriamo circa 800 scosse l'anno. Ma i terremoti non si possono prevedere, si possono solo prevenire". Interviene poi Barberi: "Gli sciami tendono ad avere la stessa magnitudo ed è molto improbabile che nello stesso sciame la magnitudo cresca (...) Noi rappresentiamo la situazione scientifica". Prende la parola la Stati, assessore regionale: "Noi, io e il sindaco, dobbiamo anche dare risposte politiche. Quello che vogliamo sapere è se dobbiamo dare retta a chi vai in giro a creare allarmismo (il riferimento è a Giuliani, ndr)". Risponde Barberi: "Non c'è nessuno strumento che possa avvisarci che ci sarà un terremoto. Non vale la pena che la Commissione Grandi Rischi discuta di questo. (...) Questa sequenza sismica non preannuncia niente, ma sicuramente focalizza di nuovo l'attenzione su una zona sismogenetica in cui prima o poi un grosso terremoto ci sarà". L'assessore Stati ringrazia: "Queste vostre affermazioni mi permettono di andare a rassicurare la popolazione".


E scritto ancora nel verbale: "In chiusura interviene il prof. Mauro Dolce (responsabile ufficio sismico, ndr) che raccomanda che i tecnici in fase di sopralluogo prestino attenzione non tanto agli elementi strutturali, che quasi sicuramente, non dovrebbero essere danneggiati, quanto alle strutture di completamento quali controsoffitti, rivestimenti, comignoli, cornicioni, balconi (etc)". La riunione si conclude alle 19.30, con una conferenza stampa, dove De Bernardinis è ancora più esplicito: "La comunità scientifica conferma che non c'è pericolo , perché c'è uno scarico continuo di energia; la situazione è favorevole. Questa vicenda deve insegnare due cose: convivere con territori fatti in questo modo, cioè a rischio sismico; mantenere uno stato di attenzione, senza avere uno stato di ansia". Cinque giorni dopo, la tragedia. "

CHE GRANDE COMUNITA' SCIENTIFICA CHE ABBIAMO,
CHE GRANDE COMMISSIONE GRANDI RISCHI,
CHE GRANDE RIUNIONE,
CHE...


SURFISTA DELLA DOMENICA ESTIVA

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