Etantonio Varie
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 Un po' di teoria: Il Maestrale

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T O P I C      R E V I E W
SerFer Posted - 01/13/2007 : 13:36:39
Un ottimo articolo dal sito di Paolo Pricano:

http://www.meteotirreno.it

Cutto e pasto:

Maestrale: Vento maestro, il suo nome deriva dalla sua forza, dalla sua intensità che nel bacino del Mediterraneo centro occidentale può arrivare secondo la scala anemometrica di Beaufort fino a regime di tempesta. Talune volte nel mar di Corsica e Sardegna e stretto di Sicilia determina mareggiate molto forti. Secondo altre fonti il Maestrale o Mistral (termine francese) prende il nome da Magister, che era colui che guidava le navi romane (timoniere) in poppa. Infatti tale vento soffiava in poppa determinando veloci spostamenti nel Mediterraneo occidentale fino alla Grecia.
La sua provenienza è da nord-ovest (NW), si manifesta maggiormente in inverno come vento di gradiente e in estate con intensità più basse come vento di brezza (termico).

Le situazioni meteorologiche tipiche nella formazione dei forti venti di Maestrale sono quelle che portano sul Mediterraneo le irruzioni fredde (aria artica marittima o continentale) dal nord Europa. Questo tipo di irruzioni si vengono a formare quando ci sono condizioni di “blocking” nell'Oceano Atlantico centro–settentrionale (blocchi anticiclonici). Andando ad analizzare più da vicino tale situazione, possiamo vedere come il blocco del flusso zonale Ovest – Est, avviene quando esiste un indebolimento sia del vortice islandese (Ciclone d'Islanda) e del vortice polare (VP) alla alte latitudini. Indebolimento che permette alle grandi figure dinamiche come lo è l'Anticiclone delle Azzorre di spingersi verso il nord Atlantico e in situazioni particolari creare ponti anticiclonici con altri anticicloni di natura termica come lo è l'Anticiclone Groenlandese o Scandinavo e formando con quest’ultimo il famoso ponte Wejkoff, orientale. Il Blocco Atlantico, ossia il blocco delle perturbazioni Atlantiche fa si che queste ultime siano costrette ad entrare dal basso Atlantico (Gibilterra – Marocco) andando a creare situazioni di bassa pressione nel Mediterraneo centro occidentale, creando a loro volta la possibilità di ulteriori discese fredde da Nord. Le correnti fredde ed instabili scenderanno lungo il bordo orientale delle figure di alta pressione, dando vita in quota ad una vistosa ondulazione lungo i meridiani (onde lunghe di Rossby) accompagnate da onde corte (onde di Bjerknes). L'aria fredda proveniente da Nord scende ben decisa verso il Mediterraneo occidentale o centro occidentale o orientale in base alla configurazione sinottica presente. Quando tali masse fredde scendono passando per la Francia, si scontrano con la possente catena alpina che rappresenta una grande barriera soprattutto se il flusso freddo scende diritto da nord verso sud incontrandola perpendicolarmente.
Molto spesso le masse di aria che si trovano in quota (500 hPa) riescono a valicare tale catena montuosa, scorrendo a quote più elevate, portando un abbassamento delle temperature e dei geopotenziali all'altezza di 500 hPa. La maggior parte del flusso scivola esternamente alle Alpi (alle basse e medie quote) entrando dal territorio francese, dalla porta del Rodano, nel Mediterraneo occidentale, o dalla porta della Bora passando per l’Austria e la Slovenia. Quando l’aria tende a riversarsi dalla valle del Rodano provoca la formazione di una depressione orografica sotto vento alle Alpi (depressione di Genova) e conseguentemente venti forti a tutte le quote e in particolare al suolo nella zona occidentale della depressione (dopo il passaggio dell'asse di saccatura). I venti possono risultare molto forti nel territorio francese e questo fenomeno è dovuto in primis alla forza di gradiente che va ad aumentare grazie allo schiacciamento delle isobare ad ovest delle Alpi; in secondo luogo al contrasto termico tra le isoterme alle medie e basse quote che in molti casi sono parallele alle isoipse dei geopotenziali. Anche in quota sono presenti forti venti geostrofici, grazie ad assi di saccatura ben pronunciati e alla vicinanza anche qui tra isoterme e isoipse. In ultimo è dovuto alla caratteristica orografia del territorio francese meridionale.



Grazie alla sua morfologia che è formata da due valli ad ovest ed ad est del Massiccio Centrale, una delle quali è la famosa Valle del Rodano dove i forti venti si incanalano e per il principio di Venturi/Bernoulli aumentano nella valle fino a che non entrano nel Golfo del Leone dove grazie alla divergenza e allo scarso attrito con il mare raggiungono in decine di km nel golfo velocità elevate. Queste situazioni sinottiche in inverno possono portare forti venti con medie molto elevate e raffiche molto forti soprattutto se sono associati al passaggio di fronti freddi ben strutturati, collegati a depressioni molto profonde fino al di sotto dei 998 hPa e in pochi casi anche fino a 980 hPa centrate nel Mar Ligure. Tali situazioni producono fortissimi venti di Maestrale nel settore occidentale e in lungo le coste occidentali della Corsica ma soprattutto della Sardegna dovuti anche al grande spazio (libero da ostacoli) percorso dal vento come è il bacino occidentale tra Francia meridionale e Sardegna (Fetch), generando forti mareggiate da W – NW o NW con mari a regime di burrasca o addirittura in pochi casi anche a regime di tempesta.



Queste situazioni invernali si possono ripresentare in maniera più moderata anche in estate grazie sempre al contributo di perturbazioni atlantiche che in questi ultimi anni sono sempre maggiori in estate nel nostro bacino in alternanza a rimonte anticicloniche sub-tropicali da Sudovest non ben strutturate. Perturbazioni che riescono ad entrare da W nel Mediterraneo in quanto l'anticiclone delle Azzorre risulta stazionare sempre più in Atlantico anche in estate, vedendolo sempre meno sul Mediterraneo centro occidentale determinando alternanza di venti in rotazione ciclonica (aumento dei venti meridionali) a venti “termici” di brezza, dovuti alle diverse capacità di assorbimento di calore e mantenimento di questo (capacità termica) tra mari e terre emerse.

Il Maestrale è il vento dominante (dati della A.M.) del settore occidentale ma soprattutto della Sardegna dove anche qui grazie alla morfologia del territorio molto particolare si manifestano eventi notevoli e localizzati in alcune zone come è il promontorio di Capo Mannu nel settore occidentale a 40° lat N che è esposto in pieno al flusso nord-occidentale. Questa zona, famosa anche al livello internazionale per il surf per le forti mareggiate di Maestrale, è interessata appunto da venti forti che giungono dal mare aperto, molto forti in inverno e da un moto ondoso notevole con onde alte alcuni metri in quanto sono generate a grande distanza e ad elevata energia (elevato windstress) percorrono il tratto di mare libero da ostacoli e caratterizzato da fondali profondi. In generale tutto il settore occidentale è più o meno colpito in maniera marcata dai venti di Maestrale, più forti, in alcune zone più esposte, come lo sono appunto Capo Mannu, l'isola di Carloforte nel settore sud occidentale e il golfo di Oristano anche se è più interno, dove il vento entra con prepotenza in quanto è un territorio pianeggiante.
Nel territorio sardo esistono altre zone dove il Maestrale può creare notevoli disagi anche in zone non esposte direttamente a tali venti come lo è la città di Cagliari e il suo golfo. Questo avviene poiché il vento si incanala dal golfo di Oristano, convergendo nella pianura del Campitano (valle orientata a NW – SE che unisce Oristano a Cagliari tra il M. Gennargentu e i monti del Sulcis-Iglesiente). Il vento in questa valle si incanala e aumenta la propria velocità per effetto venturi e quando entra nel golfo di Cagliari ha velocità elevate creando condizioni di mare calmo sotto costa ma agitato al largo. Tale morfologia ricorda in tutto e per tutto il golfo del Leone e la valle del Rodano. Infatti il vento di Maestrale una volta uscito dal golfo di Cagliari si incanala verso lo stretto di Sicilia e grazie al lungo tratto di mare libero da ostacoli (Fetch) anche qui si manifesta con intensità elevate e creando un notevole moto ondoso. Simile al Fetch tra Francia e Sardegna. Il tratto di mare tra Sardegna meridionale e stretto di Sicilia è uno dei tratti di mare importante non solo per il maestrale ma per i venti di scirocco (vento di direzione opposta).



In questa cartina si vede meglio la valle del Campitano verde che unsice Oristano con Cagliari



Altro caso che merita attenzione è la situazione che si viene a creare nel tratto di mare tra la Sardegna settentrionale e la Corsica meridionale, alle Bocche di Bonifacio in quanto determina la circolazione di tutto il mar Tirreno e influenza situazioni meteo-marine lungo tale bacino e lungo le coste tirreniche soprattutto a livello idrodinamico.
Alla Maddalena i venti occidentali si incanalano in questa strettoia che separa il bacino occidentale dal bacino tirrenico, anche qui per le stesse cause morfologiche del territorio e per principi di fluidodinamica, si vengono a creare situazioni in cui i venti da Ovest (W) o rispettivamente da Est (E), sono molto intensi soprattutto alle Bocche di Bonifacio (con venti da ovest) e in mare aperto (con venti da est). Situazione che provoca non solo un forte flusso d'aria nella bassa atmosfera a contatto con la superficie del mare ma anche a livello delle stesse masse d'acqua dove le correnti in tale zona sono molto forti anche fino al fondale stesso (correnti ad elevata energia), creando per motivi di attrito con i bordi delle due sponde due figure: una grande Gyre ciclonico a nord che condiziona l'idrodinamismo del Tirreno con zone di upwelling e uno anticiclonico a sud più piccolo. I forti venti che spirano al largo dalle coste sarde influenzano tutto il settore tirrenico centrale portando forti venti da libeccio o ponente lungo le coste ma particolarità sono le mareggiate che si vengono a formare grazie all'elevata energia dei venti che creano e portano un moto ondoso cospicuo verso occidente.

Mesoscala del Golfo del Leone (principio di bernoulli)

Il Golfo del Leone (GoL) si trova nel Mediterraneo settore nordovest tra i 41° e i 43° N e 3° e i 6° E, nella Francia meridionale. Grazie alla sua particolare morfologia, le condizioni meteorologiche sono molto particolari e influenzano in maniera marcata l’idrodinamismo di tutto il Mediterraneo occidentale. La particolarità del Golfo del Leone è dovuta alla morfologia del territorio alle sue spalle e ad est: alle sue spalle si trova il Massiccio Centrale situato tra due vallate molto lunghe e strette, ad est ha le Alpi occidentali. L’insieme di tutte queste caratteristiche comporta situazioni in cui si vengono a formare venti anche molto intensi dovute all’effetto di Bernoulli. I venti si incanalano nelle vallate dove la loro velocità viene incrementata (aumento di energia cinetica, diminuzione di pressione), mentre una volta che il vento entra nel Golfo del Leone ha una elevata velocità ed energia che si mantiene tale in poche decine di chilometri al largo andando, poi, grazie alla divergenza del flusso a calare. Il vento che agisce sulla superficie del mare, grazie allo stress lungo tutto il tragitto di azione influenza il sistema idrodinamico del bacino occidentale del Mediterraneo.
I venti predominanti in questa area e i più importanti sono i venti di tramontana e maestrale, i maggiori forzanti della circolazione in mesoscala del Golfo (Millot, 1982), possono soffiare per giorni e per settimane specialmente in inverno con eventi più o meno intensi, ma anche in estate il flusso occidentale ha una media di 1 - 2 giorni su 3 durante il periodo estivo ma con intensità più deboli tranne in occasionali casi.





Il sito Meteotirreno è un riferimento per surfisti, velisti e pescatori del mediterraneo... vale la pena dargli un'occhiata di tanto in tanto.
8   L A T E S T      R E P L I E S    (Newest First)
etantonio Posted - 04/10/2007 : 16:39:51
quote:
invece domenica che ovunque ha fatto maestrale li' cosa accadeva??

Originariamente inviato da panettone - 04/10/2007 :  16:29:04



Peccato, domenica niente sopralluogo,
anzi, l'unico fatto è stato alla vicina Passo Godi per vedere il livello della neve, bassino, un pò ciottolata.
Comunque qualche buona raffica c'era, mi sembra
panettone Posted - 04/10/2007 : 16:29:04
invece domenica che ovunque ha fatto maestrale li' cosa accadeva??
etantonio Posted - 04/10/2007 : 12:57:00
La giornata di ieri ci ha lasciato abbastanza confusi riguardo a questa diatriba sul vento a Villetta Barrea,
verso le 13 c'erano circa 8 - 10 nodi nella direzione indicata dalla freccia gialla, verso le 16 c'era qualcosa in meno nella direzione opposta indicata dalla freccia viola.



c'è da dire che i punti di rilevazione erano diversi, che i due venti si elidano ???

etantonio Posted - 01/15/2007 : 15:46:30
http://tuttocitta.libero.it/tcolnew/index_libero.html#sez=1015&com=Villetta%20Barrea


dovrei beccare un giorno di ventone e poi vedere che vento è ... certo è pure vero che se su c'è buriana, chissà altrove che vento c'è ...
è da studiarla sta cosa

panettone Posted - 01/15/2007 : 15:29:52
io dicevo dal canalone affianco comunque se viene da li' dovrebbe essere più forte il più vicino possibile a que punto
bisognerebbe monitorà...
ma dove sta sto posto??
etantonio Posted - 01/15/2007 : 10:14:22
In effetti si potrebbe incanalare qualcosa anche da nord dove però la gola è molto più ampia



la freccia gialla è da dove veniva il vento nelle giornate incriminate,
il quadrato bianco è il punto di uscita mentre infine sulla zona rossa si sviluppa normalmente un termico decente ma non sfruttabile.

L'unica è riuscire a prevedere questi giorni di buriana, sennò se dovemo butta sul traino coi cavalli da riva.



panettone Posted - 01/15/2007 : 09:54:12
io vedo bene un nord pieno per il canale presente tra le due catene montuose.. annamo tutti al paesello che scopriamo un nuovo peler e famo un sacco de sordi.
saluti
panettone in incognito
etantonio Posted - 01/13/2007 : 14:28:10
Mi sembra ottimo,
spiega tutto abbastanza chiaramente, in sostanza occorre trovare degli sbocchi a mare con catene montuose che esaltino una particolare direzione del vento, a tal proposito mi vien alla mente il lago del mio paesello :



siccome in accordo con la proloco stavo cercando di portarvi tutti li, volevo capire quali sono i venti che per mia rilevazione diretta portano almeno un giorno in agosto ad avere un forte vento al mattino che si incanala appunto dal paese verso il lago attraverso il canale tra le due montagne, un tipico effetto Venturi quindi che però è probabilmente normalmente attenuato da altre montagne a monte del canale.

L'orientazione della foto è quella naturale quindi il vento che spinge dal paese verso il lago dovrebbe essere appunto un maestrale o al più un ovest puro.

In che condizioni quindi si avrà vento sostenuto e si potrà quindi provare lo spot ??

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